Arrivo a casa ed entro con
il sorriso sulle labbra. Appena varco la soglia, un Charlie tutto curioso mi
fissa mentre beve una birra sul divano.
-Come mai tutta questa
allegria??- chiede.
-Io? No nulla così...sono
felice per aver trovato il lavoro lì in biblioteca...- cerco di giustificarmi.
-Aah sì. Non è che per caso
centra anche un bel giovanotto dai capelli rossicci che ci lavora dentro vero?-
chiede alzando un sopracciglio.
-Non sono rossicci sono ramati...- lo
correggo . Così facendo, però, mi scopro
e allora mi porto una mano alla bocca per non farmi uscire altre cose
compromettenti.
-Aaaaaaah beccata
ciccia!!!!!- dice sfottendomi.
-Tu lo sapevi!!!!Sapevi che
Edward lavorava lì...- lo addito fingendomi arrabbiata.
-Uh opsss...Non te l’avevo
detto??- dice facendomi gli occhioni da cucciolo.
-No...Hai omesso questo
piiiiiiiiccolo particolare quando mi hai detto del lavoro in biblioteca oggi a
mezzogiorno- dico ormai arresa.
-Dai dai che devi solo
ringraziarmi tesoro...L’ho fatto per il tuo bene...- dice facendomi la
linguaccia e ritornando a seguire la partita. Io appoggio la roba e inizio a
preparare la cena. Mentre mi sto
dedicando alla pasta, sobbalzo alla vibrazione del cellulare e il mio cuore,
che, un po’ per lo spavento e un po’ per la speranza che sia un messaggio di
Edward, inizia a perdere i colpi.
Con le mani tremanti apro
la cartella dei messaggi ricevuti e un nuovo numero compare mentre nel testo
c’è scritto:
Grazie per esser venuta a chiedere del
posto in biblioteca.
Avevo proprio bisogno di una mano.
Ci vediamo domani a scuola.
Edward
Con il cuore che batte
all’impazzata cerco di regolarizzare il respiro e poi cercando di calmarmi
rispondo al suo messaggio:
Sono felice di poterti essere d’aiuto e
sinceramente lo faccio con piacere perché
adoro i libri e penso che, se potessi, ci dormirei pure in una
biblioteca.
Ci vediamo di sicuro domani
Bella
Rileggo più o meno una
decina di volte il messaggio prima di premere invio.
Non credo che
risponderà, ma continuo lo stesso a
fissare con angoscia il cellulare in attesa.
Faccio in tempo a cenare e
anche a sistemare i piatti e quando non ci speravo più il cellulare suona di
nuovo e il suo nome, visto che subito dopo aver risposto ho salvato il numero,
mi compare sul display.
Non sei la sola. Sono due anni che lavoro
dentro lì e l’idea di dormirci mi ha sempre attirato ma ancora non l’ho mai
fatto.
Che cosa leggi di solito? Sempre se ti va
di rispondermi.
Edward
Se mi va di rispondere???
Certo che mi va cavoli!!! In meno di un secondo le mie dita si muovono sui
tasti e rispondo:
Adoro la letteratura classica inglese,
soprattutto Shakespeare,
Emily
Bronthe e Jane Austen. Tu?Avventura o thriller?
Bella
Invio e poco dopo la sua
risposta compare sul mio cellulare.
Naaaa... Non sono tipo che legge quelle
cose.
Come te sono più per i classici anche
se,come può piacerti Jane Austen?
Shakespeare lo adoro anche io..come adoro
la musica classica..
Edward
Ok Bella, smetti di far
battere così forte il tuo cuore! Ti sta solo dicendo cose banali che gli
piacciono mica ti sta confessando chi sa che cosa! E così calmandomi un po’
riesco a rispondergli in modo decente.
Ci scambiamo messaggi
ancora per un po’ e solo quando mi viene uno sbadiglio guardo l’orologio e mi
rendo conto che è già quasi mezzanotte e nemmeno a volerlo fare apposta mi
arriva l’ennesima risposta di Edward.
No in confronto a te non ero così messo
male e i miei pesci rossi son durati sempre più di due settimane. Comunque ora
visto che è già mezzanotte credo che sia meglio per entrambi andare a letto
altrimenti domani ci addormenteremo sia a scuola che in biblioteca.
Buonanotte Bella, spero di vederti
domani.
Edward
Oh my God!!!!!Ha veramente
detto che spera di vedermi?Possibile che io gli interessi anche solo minimamente come dice Charlie?
Ed ora che gli rispondo?
Quasi non mi ero accorta dell’orario.
Spero di riuscire a dormire.
Non vorrei addormentarmi sul lavoro al
secondo giorno!
A domani Edward...
Buonanotte...
Baci Bella
Invio ma subito dopo blocco
l’invio. Tolgo baci e poi lo
rimando. Sarebbe troppo dirgli quello.
In risposta mi arriva
solamente uno squillo poi,dopo essermi lavata e cambiata per la notte, mi
fiondo sotto le coperte al calduccio e rileggendo i messaggi che ci siamo
scambiati mi addormento con il sorriso sulle labbra.
Il giorno dopo, appena arrivo a scuola ad accogliermi nel parcheggio
noto il sorriso di Edward che, all’interno dell’abitacolo della sua Volvo, sta
leggendo. Quando alzando gli occhi mi
vede, mi saluta con un cenno del capo per poi
ritornare ad immergersi nella lettura fino al suono della campanella
d’entrata. Credevo di vederlo poi un po’
di più durante la mattinata, invece come sempre se n’è stato sulle sue, in biblioteca nella pausa pranzo e
lanciandomi solo qualche sguardo durante le lezioni .
Sembrava che la sera prima
non fossimo rimasti svegli fino a tardi a parlarci. In biblioteca al pomeriggio Edward come il
giorno prima mette via la sua parte dei libri mentre io, ancora con difficoltà
ripongo i miei. Nessuno dei due tira in
ballo la questione messaggi. Io perché
avevo paura e lui probabilmente perché si era pentito o almeno così credevo.
Tuttavia la sera, una volta a casa, mi arriva
un suo messaggio in cui mi chiede se
sono arrivata a casa senza problemi.
Anche quella sera siamo
stati su fino a tardi a parlare del più e del meno.
E cosi è passata la
settimana,tra i suoi sguardi fugaci a scuola e le sue occhiate in biblioteca mentre
la sera era sempre il primo a cercarmi e ad iniziare i discorsi che ci facevano
passare quasi le nottate in bianco.
Oggi siamo a venerdì e la giornata non
può iniziare in modo peggiore.
Charlie si è scordato di
svegliarmi questa mattina e cosi nel giro di cinque minuti mi devo preparare e scappare a scuola. Essendo già
tardi non riesco a vedere Edward e in più oggi non abbiamo nemmeno una lezione
insieme.
La seconda ora per me è la
morte:interrogazione in fisica, a sorpresa e per la prima volta in vita mia un
fantastico quattro compare sul mio libretto.
Ok è recuperabilissimo ma
mai ero riuscita a prendere un voto così basso.
Le successive ore passano
tra uno sbuffo e un’imprecazione per qualsiasi minima cosa che mi succeda.
Per non parlare poi di quel
rompicoglioni di Mike che appena arrivo in mensa mi prende a braccetto e mi
porta al mio tavolo per poi sedersi al mio fianco senza però aver tenuto conto
del mio umore. Infatti, appena poggio il sedere sulla sedia con un sibilo
terrificante gli sussurro :
-Se non sparisci dalla mia
vista nel giro di mezzo secondo non troveranno nemmeno il tuo cadavere. Ho
visto tutte le stagioni di csi e so bene come agire ora..- e dopo esser
sbiancato si alza e va a rifugiarsi dai
suoi amichetti.
Anche Alice ed Emmett si
rendono conto che non è giornata per cui dopo aver ridacchiato e avermi fatto i
complimenti non dicono più nulla Sto giocherellando con il cibo e cerco di
sfuggita Edward fino a quando ad Alice arriva un suo messaggio dove dice che
non li raggiunge perché va in biblioteca.
Probabilmente dovrà
ripassare per l’interrogazione di chimica che ha l’ora successiva come mi aveva
detto ieri sera.
Finite le lezioni torno a
casa a cambiarmi e, alle tre parto per andare in biblioteca e quando arrivo lo
trovo già all’opera. Mi sembra, al contrario mio, più felice del solito.
-Ciao Bella...Sei in
anticipo oggi...- dice avvicinandosi al bancone per portare un’altra pila di
libri che probabilmente ha raccolto dai tavoli.
-Sì, non mi andava di
rimanere a casa,non è giornata...- dico togliendomi la giacca e appoggiando le
mie cose nel piccolo stanzino dietro al bancone.
-Come mai?Se posso
chiederlo ovvio..- dice un po’ curioso.
-Ho preso quattro con
quella stronza di fisica. Aveva notato che non mi entra in testa il passaggio
per trovare la trasmittanza e quella donna senza cuore continuava ad infierire.
Fatto sta che sono andata nel panico e per tutto il resto dell’interrogazione
ho fatto schifo,. Morale della favola un bel quattro...Il primo quattro in tutta la mia carriera
scolastica- dico sconsolata lasciandomi cadere sulla sedia.
-Uhm ma è facile quella
formula! La Civi la spiega da schifo, però, te ne do atto. Ma se vuoi te la
posso spiegare io..-
Ma oggi che diavolo ha questo ragazzo?
Non è mai stato espansivo per tutta la
settimana invece adesso sembra che ci parliamo e conosciamo da sempre. Però non
posso fare a meno di accettare perché mi piace da morire questo nuovo Edward.
-Beh se non ti scoccia mi
faresti un favore...- dico arrossendo probabilmente fino alla punta dei
capelli.
-Certo fammi recuperare un
foglio e ti spiego tutto- dice sparendo e ricomparendo con un sorriso
luminosissimo e un blocco. Anzi non un blocco ma IL blocco,quello su cui lo
vedo sempre concentrato a disegnare.
Lo apre e il mio sguardo cade
inevitabilmente sull’immagine che c’è raffigurata nelle prime pagine. Sembra il
profilo di un volto,se non sbaglio di ragazza con delle fattezze familiari. Ma
appena vede dove sto guardando, tutto rosso si affretta a cercare un foglio
bianco e iniziare a scrivere spiegandomi le cose.
Sentire dire da lui le
formule e lo svolgimento dei passaggi sembra tutto più semplice. Non so se è la
sua voce che mi ipnotizza o in realtà è
perché veramente quella stronza della Civi spiega da schifo delle cose stra-semplici
.
Una volta finito di
spiegarmi tutto stacca i fogli scritti con una grafia bellissimae me li passa
dicendomi solamente:
-Così puoi ricordarti bene i passaggi leggendli-
-Grazie Edward
veramente...Almeno riesco a recuperare subito..-
-Di niente figurati...-
dice passandosi un po’ in imbarazzo una mano tra i capelli in maniera così sexy
che la voglia di saltagli addosso aumenta a livelli esponenziali. Mi alzo in
piedi ma un piccolo capogiro mi sorprende e per fortuna riesco ad afferrare il
tavolo in tempo prima di volare col sedere a terra. Tutto questo , però, non
sfugge ad Edward.
-Ehi Bella è tutto apposto?
Stai bene?-
-Sì, sì, stai
tranquillo...Credo sia solo un piccolo calo di zuccheri...- dico arrossendo.
-Uhm ok...Allora prenditi
pure una pausa, qui ci penso io. Se vuoi andare a casa non farti problemi ok?-
dice con sguardo quasi dolce e preoccupato.
-No ,no,
tranquillo...Magari prendo una cioccolata qui alla macchinetta e poi ritorno da
te...- dico sorridendogli e andando verso lo stanzino dove, cercando di
regolare il mio respiro, mi prendo una cioccolata. Nemmeno a metà la butto,
però, perché ho lo stomaco chiuso.
E’ cosi brutto stare al suo
fianco, lavorare e parlare con la persona di cui sei innamorata ma allo stesso
tempo sapere che non puoi averlo.
Così, con una tristezza
assurda e un groppo alla gola, esco dalla stanza e inizio come al solito a fare
il mio lavoro.
Continua...
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