mercoledì 26 settembre 2012

CAPITOLO 2


Arrivo a casa ed entro con il sorriso sulle labbra. Appena varco la soglia, un Charlie tutto curioso mi fissa mentre beve una birra sul divano.
-Come mai tutta questa allegria??- chiede.
-Io? No nulla così...sono felice per aver trovato il lavoro lì in biblioteca...- cerco di giustificarmi.
-Aah sì. Non è che per caso centra anche un bel giovanotto dai capelli rossicci che ci lavora dentro vero?- chiede alzando un sopracciglio.
-Non sono rossicci sono ramati...- lo correggo . Così facendo, però,  mi scopro e allora mi porto una mano alla bocca per non farmi uscire altre cose compromettenti.
-Aaaaaaah beccata ciccia!!!!!- dice sfottendomi.
-Tu lo sapevi!!!!Sapevi che Edward lavorava lì...- lo addito fingendomi arrabbiata.
-Uh opsss...Non te l’avevo detto??- dice facendomi gli occhioni da cucciolo.
-No...Hai omesso questo piiiiiiiiccolo particolare quando mi hai detto del lavoro in biblioteca oggi a mezzogiorno- dico ormai arresa.
-Dai dai che devi solo ringraziarmi tesoro...L’ho fatto per il tuo bene...- dice facendomi la linguaccia e ritornando a seguire la partita. Io appoggio la roba e inizio a preparare la cena. Mentre  mi sto dedicando alla pasta, sobbalzo alla vibrazione del cellulare e il mio cuore, che, un po’ per lo spavento e un po’ per la speranza che sia un messaggio di Edward, inizia a perdere i colpi.
Con le mani tremanti apro la cartella dei messaggi ricevuti e un nuovo numero compare mentre nel testo c’è scritto:

Grazie per esser venuta a chiedere del posto in biblioteca.
Avevo proprio bisogno di una mano.
Ci vediamo domani a scuola.
Edward

Con il cuore che batte all’impazzata cerco di regolarizzare il respiro e poi cercando di calmarmi rispondo al suo messaggio:

Sono felice di poterti essere d’aiuto e sinceramente lo faccio con piacere perché  adoro i libri e penso che, se potessi, ci dormirei pure in una biblioteca.
Ci vediamo di sicuro domani
Bella

Rileggo più o meno una decina di volte il messaggio prima di premere invio.
Non credo che risponderà,  ma continuo lo stesso a fissare con angoscia il cellulare in attesa.
Faccio in tempo a cenare e anche a sistemare i piatti e quando non ci speravo più il cellulare suona di nuovo e il suo nome, visto che subito dopo aver risposto ho salvato il numero, mi compare sul display.

Non sei la sola. Sono due anni che lavoro dentro lì e l’idea di dormirci mi ha sempre attirato ma ancora non l’ho mai fatto.
Che cosa leggi di solito? Sempre se ti va di rispondermi.
Edward

Se mi va di rispondere??? Certo che mi va cavoli!!! In meno di un secondo le mie dita si muovono sui tasti e rispondo:

Adoro la letteratura classica inglese, soprattutto Shakespeare,
Emily Bronthe e Jane Austen. Tu?Avventura o thriller?
Bella

Invio e poco dopo la sua risposta compare sul mio cellulare.

Naaaa... Non sono tipo che legge quelle cose.
Come te sono più per i classici anche se,come può piacerti Jane Austen?
Shakespeare lo adoro anche io..come adoro la musica classica..
Edward

Ok Bella, smetti di far battere così forte il tuo cuore! Ti sta solo dicendo cose banali che gli piacciono mica ti sta confessando chi sa che cosa! E così calmandomi un po’ riesco a rispondergli in modo decente.
Ci scambiamo messaggi ancora per un po’ e solo quando mi viene uno sbadiglio guardo l’orologio e mi rendo conto che è già quasi mezzanotte e nemmeno a volerlo fare apposta mi arriva l’ennesima risposta di Edward.

No in confronto a te non ero così messo male e i miei pesci rossi son durati sempre più di due settimane. Comunque ora visto che è già mezzanotte credo che sia meglio per entrambi andare a letto altrimenti domani ci addormenteremo sia a scuola che in biblioteca.
Buonanotte Bella, spero di vederti domani.
Edward

Oh my God!!!!!Ha veramente detto che spera di vedermi?Possibile che io gli interessi  anche solo minimamente come dice Charlie?
Ed ora che gli rispondo?

Quasi non mi ero accorta dell’orario. Spero di riuscire a dormire.
Non vorrei addormentarmi sul lavoro al secondo giorno!
A domani Edward...
Buonanotte...
Baci Bella

Invio ma subito dopo blocco l’invio. Tolgo baci e poi lo rimando. Sarebbe troppo dirgli quello.
In risposta mi arriva solamente uno squillo poi,dopo essermi lavata e cambiata per la notte, mi fiondo sotto le coperte al calduccio e rileggendo i messaggi che ci siamo scambiati mi addormento con il sorriso sulle labbra.

Il giorno dopo, appena  arrivo a scuola ad accogliermi nel parcheggio noto il sorriso di Edward che, all’interno dell’abitacolo della sua Volvo, sta leggendo. Quando alzando gli occhi mi  vede,  mi  saluta con un cenno del capo per poi ritornare ad immergersi nella lettura fino al suono della campanella d’entrata.  Credevo di vederlo poi un po’ di più durante la mattinata, invece come sempre se n’è stato sulle sue,  in biblioteca nella pausa pranzo e lanciandomi solo qualche sguardo durante le lezioni .
Sembrava che la sera prima non fossimo rimasti svegli fino a tardi a parlarci.  In biblioteca al pomeriggio Edward come il giorno prima mette via la sua parte dei libri mentre io, ancora con difficoltà ripongo i miei. Nessuno dei due  tira in ballo la questione messaggi.  Io perché avevo paura e lui probabilmente perché si era pentito o almeno così credevo. Tuttavia  la sera, una volta a casa,  mi  arriva un suo messaggio in cui  mi chiede se sono arrivata a casa senza problemi.
Anche quella sera siamo stati su fino a tardi a parlare del più e del meno.
E cosi è passata la settimana,tra i suoi sguardi fugaci a scuola e le sue occhiate in biblioteca mentre la sera era sempre il primo a cercarmi e ad iniziare i discorsi che ci facevano passare quasi le  nottate in bianco.

 Oggi siamo a venerdì e la giornata non può iniziare in modo peggiore.
Charlie si è scordato di svegliarmi questa mattina e cosi nel giro di cinque  minuti mi devo  preparare e scappare a scuola. Essendo già tardi non riesco a vedere Edward e in più oggi non abbiamo nemmeno una lezione insieme.
La seconda ora per me è la morte:interrogazione in fisica, a sorpresa e per la prima volta in vita mia un fantastico quattro compare sul mio libretto.
Ok è recuperabilissimo ma mai ero riuscita a prendere un voto così basso.
Le successive ore passano tra uno sbuffo e un’imprecazione per qualsiasi minima cosa che mi succeda.
Per non parlare poi di quel rompicoglioni di Mike che appena arrivo in mensa mi prende a braccetto e mi porta al mio tavolo per poi sedersi al mio fianco senza però aver tenuto conto del mio umore. Infatti, appena poggio il sedere sulla sedia con un sibilo terrificante gli sussurro :
-Se non sparisci dalla mia vista nel giro di mezzo secondo non troveranno nemmeno il tuo cadavere. Ho visto tutte le stagioni di csi e so bene come agire ora..- e dopo esser sbiancato  si alza e va a rifugiarsi dai suoi amichetti.
Anche Alice ed Emmett si rendono conto che non è giornata per cui dopo aver ridacchiato e avermi fatto i complimenti non dicono più nulla Sto giocherellando con il cibo e cerco di sfuggita Edward fino a quando ad Alice arriva un suo messaggio dove dice che non li raggiunge perché va in biblioteca.
Probabilmente dovrà ripassare per l’interrogazione di chimica che ha l’ora successiva come mi aveva detto ieri sera.
Finite le lezioni torno a casa a cambiarmi e, alle tre parto per andare in biblioteca e quando arrivo lo trovo già all’opera. Mi sembra, al contrario mio, più felice del solito.
-Ciao Bella...Sei in anticipo oggi...- dice avvicinandosi al bancone per portare un’altra pila di libri che probabilmente ha raccolto dai tavoli.
-Sì, non mi andava di rimanere a casa,non è giornata...- dico togliendomi la giacca e appoggiando le mie cose nel piccolo stanzino dietro al bancone.
-Come mai?Se posso chiederlo ovvio..- dice un po’ curioso.
-Ho preso quattro con quella stronza di fisica. Aveva notato che non mi entra in testa il passaggio per trovare la trasmittanza e quella donna senza cuore continuava ad infierire. Fatto sta che sono andata nel panico e per tutto il resto dell’interrogazione ho fatto schifo,. Morale della favola un bel quattro...Il  primo quattro in tutta la mia carriera scolastica- dico sconsolata lasciandomi cadere sulla sedia.
-Uhm ma è facile quella formula! La Civi la spiega da schifo, però, te ne do atto. Ma se vuoi te la posso spiegare io..-

Ma oggi che diavolo ha questo ragazzo? Non è mai stato  espansivo per tutta la settimana invece adesso sembra che ci parliamo e conosciamo da sempre. Però non posso fare a meno di accettare perché mi piace da morire questo nuovo Edward.
-Beh se non ti scoccia mi faresti un favore...- dico arrossendo probabilmente fino alla punta dei capelli.
-Certo fammi recuperare un foglio e ti spiego tutto- dice sparendo e ricomparendo con un sorriso luminosissimo e un blocco. Anzi non un blocco ma IL blocco,quello su cui lo vedo sempre concentrato a disegnare.
Lo apre e il mio sguardo cade inevitabilmente sull’immagine che c’è raffigurata nelle prime pagine. Sembra il profilo di un volto,se non sbaglio di ragazza con delle fattezze familiari. Ma appena vede dove sto guardando, tutto rosso si affretta a cercare un foglio bianco e iniziare a scrivere spiegandomi le cose.
Sentire dire da lui le formule e lo svolgimento dei passaggi sembra tutto più semplice. Non so se è la sua voce che mi ipnotizza o  in realtà è perché veramente quella stronza della Civi spiega da schifo delle cose stra-semplici .
Una volta finito di spiegarmi tutto stacca i fogli scritti con una grafia bellissimae me li passa dicendomi solamente:
-Così  puoi ricordarti bene i passaggi leggendli-
-Grazie Edward veramente...Almeno riesco a recuperare subito..-
-Di niente figurati...- dice passandosi un po’ in imbarazzo una mano tra i capelli in maniera così sexy che la voglia di saltagli addosso aumenta a livelli esponenziali. Mi alzo in piedi ma un piccolo capogiro mi sorprende e per fortuna riesco ad afferrare il tavolo in tempo prima di volare col sedere a terra. Tutto questo , però, non sfugge ad Edward.
-Ehi Bella è tutto apposto? Stai bene?-
-Sì, sì, stai tranquillo...Credo sia solo un piccolo calo di zuccheri...- dico arrossendo.
-Uhm ok...Allora prenditi pure una pausa, qui ci penso io. Se vuoi andare a casa non farti problemi ok?- dice con sguardo quasi dolce e preoccupato.
-No ,no, tranquillo...Magari prendo una cioccolata qui alla macchinetta e poi ritorno da te...- dico sorridendogli e andando verso lo stanzino dove, cercando di regolare il mio respiro, mi prendo una cioccolata. Nemmeno a metà la butto, però, perché ho lo stomaco chiuso.
E’ cosi brutto stare al suo fianco, lavorare e parlare con la persona di cui sei innamorata ma allo stesso tempo sapere che non puoi averlo.
Così, con una tristezza assurda e un groppo alla gola, esco dalla stanza e inizio come al solito a fare il mio lavoro.

Continua...

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